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Vivi il cuore del Giappone attraverso esperienze autentiche, guidate da chi conosce il Paese dall'interno. Dalle strade vivaci di Osaka ai templi silenziosi di Nara, fino al fascino senza tempo di Kyoto, ogni tour è pensato per farti entrare davvero nello spirito del Giappone.

Dal mio trasferimento in Giappone nel 2023, ho accompagnato centinaia di viaggiatori alla scoperta di queste città, unendo la mia formazione accademica in lingua e cultura giapponese a una profonda conoscenza del territorio. Prima di stabilirmi qui in modo definitivo, ho viaggiato più volte in Giappone: esperienze che oggi mi permettono di creare itinerari su misura, ricchi di contenuti culturali e autentici.

In attesa del tuo viaggio, esplora i miei articoli: troverai curiosità, tradizioni e angoli nascosti che difficilmente scoprirai nei classici itinerari turistici.

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Kendo: la via della spada

  • Immagine del redattore: Marco
    Marco
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

Il Kendo: la via della spada non è solo un’arte marziale. È una tradizione viva che continua a incarnare la filosofia, la disciplina e lo spirito indomabile dei samurai. Radicato in secoli di storia giapponese, il kendo unisce abilità fisica e forza mentale in un percorso di miglioramento personale che dura tutta la vita.

In questo articolo, esploriamo le origini del kendo, le sue tecniche e attrezzature, il suo significato nella società contemporanea e le storie ispiratrici di chi ancora oggi porta avanti questo antico insegnamento.


KENDO
KENDO

Un’eredità forgiata nel combattimento

La storia del kendo inizia con i samurai, la classe guerriera del Giappone, che viveva e moriva con la spada. Durante il periodo di guerre civili noto come Sengoku (XV–XVI secolo), la scherma era una questione di sopravvivenza. Ma con l’arrivo dello shogunato Tokugawa e della pace nel XVII secolo, le battaglie reali divennero rare. I maestri di spada trasformarono allora la loro disciplina in una pratica spirituale.

Una figura emblematica di questa transizione fu Miyamoto Musashi, maestro imbattuto in oltre 60 duelli. Il suo trattato Il Libro dei Cinque Anelli è ancora oggi un punto di riferimento, in cui Musashi afferma:

“La spada è la mente.”Un concetto che è il cuore stesso del Kendo: la via della spada.

Cos’è il Kendo?

Il kendo è un’arte marziale uno contro uno in cui i praticanti si affrontano con spade di bambù, chiamate shinai, indossando un’armatura ispirata a quella dei samurai. L’obiettivo è colpire l’avversario in punti specifici: la testa (men), il polso (kote), il busto () o la gola (tsuki). Ma il semplice contatto fisico non basta per ottenere un punto.

Per segnare uno ippon servono tre elementi in perfetta armonia: ki-ken-tai no ichi — spirito (ki), spada (ken) e corpo (tai). Senza questa unione, il colpo non è considerato valido.


L’armatura e la spada dello spirito samurai

Uno degli aspetti più affascinanti del kendo è l’eleganza del suo equipaggiamento. I praticanti indossano:

  • Men: un elmo con griglia metallica per proteggere testa e volto

  • : una protezione per il busto, tradizionalmente realizzata in bambù laccato

  • Kote: guanti imbottiti che proteggono polsi e avambracci

  • Tare: una protezione per i fianchi

  • Shinai: la spada di bambù utilizzata negli allenamenti e nei combattimenti

Ogni elemento è intriso di significato storico. Indossare questa armatura è come entrare nello spirito del guerriero.


Più di uno sport: una via

A differenza di molti sport moderni, il kendo non ha limiti d’età. È normale vedere praticanti sessantenni o settantenni ancora attivi, e alcuni continuano anche oltre gli 80 anni.Il grado più alto, ottavo dan, può essere tentato solo dopo almeno dieci anni di pratica da settimo dan. Meno dell’1% dei candidati riesce a superarlo.

Questo perché il kendo non valuta solo l’abilità tecnica, ma anche lo spessore umano. Gli esami orali spesso chiedono riflessioni del tipo:

“La tua spada è la tua mente. Spiega sulla base della tua pratica.”

Una filosofia che rende il Kendo: la via della spada unico tra tutte le arti marziali.


Allenare lo spirito: oltre la vittoria

Una delle forme di allenamento più dure nel kendo è il kakari-geiko — un esercizio in cui il praticante affronta una serie continua di avversari senza sosta. È un modo per spingere il corpo al limite… e forgiare lo spirito.

Un esempio straordinario è la storia di Toshimitsu Takamiya, giovane kendoka con un solo braccio.Dopo aver perso l’arto in un incidente da bambino, Takamiya ha sviluppato uno stile unico, allenandosi con ostinazione giorno e notte. La sua tecnica firma? Un colpo rapidissimo al polso dell’avversario, portato con un cambio di impugnatura studiato nel minimo dettaglio.

Takamiya racconta:

“Se avessi avuto due braccia, non mi sarei allenato così duramente. La mia sfida mi ha reso più forte.”

Il Kendo nel mondo

Oggi il kendo viene praticato in oltre 60 paesi. I Campionati Mondiali di Kendo, iniziati nel 1970, riuniscono ogni tre anni centinaia di atleti da ogni angolo del globo.

Francia, Corea del Sud, Stati Uniti, Brasile, Thailandia: l’interesse è in continua crescita. In molti casi, il kendo è più di una disciplina sportiva — è un percorso per coltivare rispetto, concentrazione e forza interiore.


L’essenza spirituale del Kendo

Uno degli aspetti più profondi del kendo è la sua dimensione spirituale. Le kata — sequenze codificate eseguite con spade di legno — servono non solo a perfezionare la tecnica, ma anche a coltivare presenza mentale e armonia interiore.

Il maestro Masaji Tōyama diceva:

“A 50 anni ho padroneggiato le basi. A 60 ho allenato lo spirito. A 70, ho imparato la calma.”

Questa calma interiore è il tesoro più prezioso del kendo: reagire con decisione ma senza rabbia, restare in equilibrio anche sotto pressione.


Perché praticare Kendo oggi?

In un mondo frenetico, il kendo offre qualcosa di raro: attenzione totale. In combattimento, ogni gesto — il respiro, il passo, il grido (kiai) — deve essere consapevole.

I giovani imparano disciplina, gli adulti trovano chiarezza, gli anziani mantengono forza e lucidità. Per tutti, il kendo diventa un mezzo per superare i propri limiti.

Il Kendo: la via della spada non è uno sport qualunque. È un cammino verso la padronanza di sé.


Conclusione: portare avanti la spada

Su Tanuki Stories, crediamo che comprendere il Giappone significhi vivere le sue tradizioni. Il kendo è uno di quei ponti tra passato e presente, tra mente e corpo, tra spirito e azione.

Se stai pianificando un viaggio in Giappone, perché non visitare un dojo e osservare una lezione? Oppure… perché non provare tu stesso l’ebrezza della spada di bambù tra le mani?


Unisciti ai nostri tour guidati per esplorare da vicino le tradizioni vive del Giappone — dai santuari silenziosi di Kyoto agli echi delle spade nei dojo di Osaka. La via della spada ti aspetta. Sei pronto a rispondere alla chiamata?

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